Bulgaria Controlli bancari e problemi per apertura nuove società

Bulgaria Controlli bancari e problemi per apertura nuove società

A partire dal 1° Gennaio 2019 in Bulgaria sono stati introdotti nuovi controlli bancari.

Le procedure di controllo e verifica sono relative alle fasi di accettazione di nuovi clienti o di clienti facenti richiesta di apertura di nuova società, nel momento della presentazione per il versamento del capitale sociale (che deve essere fatto su conto bancario vincolato).
Questi adempimenti sono stati introdotti per un adeguamento alle normative europee per il contrasto di operazioni di riciclaggio ed altri reati.

Banca-centrale-europea-nuovi-adempimenti-e-controlli-bancari-per-clienti-banche-bulgareIn questo particolare momento inoltre il sistema bancario della Bulgaria è in fase di analisi da parte della Banca Centrale Europea; analisi che prosegue l’iter avente come obiettivo finale, in data futura da definirsi a cura delle autorità preposte, l’entrata nell’euro da parte della Bulgaria.
Questo è il quadro della situazione attuale.

Nei casi di persone aventi nel loro passato operazioni illecite, insolvenza nei confronti della banca presso cui si sta aprendo il conto (anche se trattasi di società appartenente allo stesso gruppo internazionale di società bancarie) o altro mancato rispetto di impegni contrattuali concordati con l’istituto di credito, la banca può addirittura negare il suo consenso ad accettare il cliente.
E da questo derivano le attuali difficoltà ed i ritardi/rallentamenti procedurali che devono affrontare i nuovi imprenditori che decidono di aprire una società in Bulgaria.

Aggiungiamo che questo contesto ci sembra particolarmente favorevole, in quanto va nella direzione da noi auspicata: quella di una selezione degli imprenditori seri ed operosi che hanno intenzione di lavorare e crescere in maniera sana ed onesta.
Al contempo ci teniamo a far presente a quegli imprenditori che hanno intenzione e stanno valutando di aprire una società in Bulgaria, che da adesso, a causa di questi nuovi controlli bancari, diventa ancora più importante rivolgersi a professionisti seri e qualificati, e non a personaggi improvvisati e mancanti dei requisiti professionali indispensabili per poter svolgere un ruolo così delicato e fondamentale per la migliore riuscita dell’intrapresa e del progetto di business che si vuole realizzare.

Per eventuali informazioni e dettagli il nostro staff di consulenti è a vostra disposizione ai seguenti recapiti:

Massimiliano Purinan

Mail pumaserviceseu@gmail.com

m.purinan@mgsenterprise.it

Mob. +39 333.2693759

Previsioni di solida crescita economica in Bulgaria per il 2018

Previsioni di solida crescita economica in Bulgaria per il 2018

Il trend economico della Bulgaria si prevede in crescita economica per gli anni 2018 e 2019.
La crescita economica della Bulgaria rimarrà solida nei prossimi anni, stimolata dalla crescente spesa delle famiglie a causa dell’aumento di salari, stipendi e utili societari e dal miglioramento del mercato del lavoro. Aspetto, quest’ultimo, da non trascurare dato che gli indicatori della disoccupazione sono, anno per anno, in costante miglioramento.

Bulgaria-previsioni-macro-economiche-2018-2019

Bulgaria-previsioni-macro-economiche-2018-2019

Situazione politica in Bulgaria

In seguito alle elezioni anticipate di Marzo 2017, Boyko Borisov, membro del partito GERB di centro-destra, è stato eletto per la terza volta primo ministro. Borisov, a capo di una coalizione di governo formata dal GERB e dal partito nazionalista “United Patriots”, vanta un’esigua maggioranza parlamentare (122 su 240 seggi).
Le elezioni anticipate si erano rese necessarie a causa delle dimissioni del precedente governo, sempre guidato da Borisov, a seguito della vittoria delle elezioni presidenziali di Rumen Radev nel Novembre 2016. Radev è il candidato filorusso, spalleggiato dai socialisti antagonisti di premier.
Il malcontento politico è elevato in particolare a causa degli scarsi progressi registrati nella lotta alla corruzione ed alle problematiche legate al welfare sociale.
Altro fattore di tensione consiste nella politica perseguita dal governo in carica, che è schierato verso una politica filoeuropea. Mentre il partito socialista e il presidente Radev caldeggiano relazioni politiche ed economiche più strette con la Russia di Vladimir Putin.

Prevista una crescita sostenuta nel biennio 2018-2019

Bulgaria-previsioni-macro-economiche-2018-2019In Bulgaria a partire dal 2015 si è registrata una accelerazione degli indicatori economici, quindi una crescita sostenuta dell’economia. La crescita è stata trainata principalmente da un incremento delle esportazioni e dall’aumento dei consumi privati. Il PIL dovrebbe confermarsi solido nel 2018, in quanto la spesa delle famiglie si prevede sostenuta a causa della crescita dei salari e dal miglioramento del mercato del lavoro (si prevede un ulteriore calo della disoccupazione a circa il 5,5% nel 2018). Al tempo stesso, gli investimenti (compresi i progetti infrastrutturali finanziati dall’UE) hanno ripreso a crescere. Si prevede che l’espansione economica perderà un certo slancio nel 2019, ma rimarrà forte al di sopra del 3%. Sia i consumi privati che la crescita degli investimenti dovrebbero rallentare l’anno prossimo.
In seguito al surplus del 2017, si prevede che il bilancio fiscale registrerà un modesto deficit negli anni 2018 e 2019. Il debito pubblico manterrà un andamento sostenibile (previsione: 24% del PIL nel 2019).

Bulgaria-previsioni-macro-economiche-2018-2019Dopo la crisi bancaria del 2014, questo comparto ha assistito a notevoli miglioramenti, come dimostrano la valutazione del settore bancario del FMI del 2016 e una prova di stress effettuata dalla Banca Centrale, che ha attestato che il settore è ben capitalizzato e più resiliente agli shock. Ciononostante si registra una importante incidenza delle sofferenze bancarie, oltre il 10% dei prestiti totali; un dato, questo, che continua a rappresentare una minaccia per la redditività bancaria. Il contesto della politica monetaria bulgara è forte, caratterizzato dal saldo impegno del paese verso il proprio sistema di currency board (il lev è ancorato all’euro), il che rafforza la fiducia degli investitori stranieri. Questo accordo, tuttavia, limita la capacità della Bulgaria di combattere gli squilibri esterni. L’ancoraggio è sostenibile grazie a grandi riserve internazionali (più di nove mesi di copertura delle importazioni) e alle eccedenze delle partite correnti.

Bulgaria-previsioni-macro-economiche-2018-2019L’instabilità politica rimane un problema per le prospettive di crescita dell’economia bulgara nel lungo periodo, così come fattori determinanti rimangono la corruzione ed una burocrazia farraginosa, che continuano ad ostacolare lo sviluppo del contesto imprenditoriale. L’elevato livello di emigrazione (circa un milione di bulgari vive all’estero) ed il calo e l’invecchiamento della popolazione (le Nazioni Unite prevedono che la popolazione bulgara diminuirà da 7 milioni a 5,2 milioni entro il 2050) contribuiscono ad aggravare i problemi del mercato del lavoro e a ridurre il potenziale di crescita a lungo termine.

Perchè i paesi dell’ Est Europa crescono così velocemente

Perchè i paesi dell’ Est Europa crescono così velocemente

Le recenti stime della Commissione europea prevedono nel 2018 una crescita media della UE (a 28) pari al 2,1%, in linea con i paesi dell’area euro. Ma è da sottolineare che le stime relative a Italia, Germania e Francia sono attualmente al di sotto di questa media. E quali sono invece i paesi virtuosi, che contribuiranno ad alzare la media?

Di questi alcuni, Irlanda e Malta, cresceranno oltre il 5%; altri paesi dell’ Est Europa entrati a far parte dell’UE nel 2004, quali Polonia (+4,6%), Slovenia (+4,4%), Slovacchia (+3,9%) e Ungheria (+4%), o nel 2007 come la Bulgaria (4,0%) e la Romania (4,1%).

Mappa-paesi-Est-Europa-crescita-in-UEIn realtà confrontare le performance di economie avanzate con quelle di Paesi emergenti non avrebbe molto senso. Ma innanzitutto è da notare che paesi quali Slovenia e Slovacchia, ad esempio, sono caratterizzati da un sistema economico avanzato e moderno, quindi sono tutto forchè economie arretrate.
Inoltre è utile iniziare a valutare in maniera più approfondita quale sia il trend delle economie dell’ Est Europa, anche per comprendere quali sono i frutti di questo processo europeo di convergenza.
Un recente studio realizzato da Piotr Żuk e Li Savelin offre, proprio in questo senso, molti spunti di riflessione. Lo studio prende come riferimento Paesi dell’Europa suddividendoli nelle seguenti aree: Europa centrale, orientale e sud-orientale; ulteriore suddivisione riguarda gli appartenenti all’UE e alla moneta unica, alla sola UE o esterni (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Serbia, Montenegro e Kosovo, collettivamente “Gruppo CESEE”).

Un gruppo eterogeneo, con notevoli differenze al suo interno, che si rilevano in particolare fra Stati Membri ed esterni…

Paesi-est-europa-crescita-economica

…ma tutti sono accumunati da un importante livello di crescita nel periodo 2000-2016.

Paesi-est-europa-crescita-economica

Alcuni di questi paesi dell’ Est Europa, già facenti parte della UE, sono su un trend che gli consentirebbe di raggiungere in pochi anni o decenni il Pil pro capite medio dell’Unione europea.
Questi dati manifestano progressi che possono sembrarci quasi incredibili proprio perché, da italiani, siamo abituati a vedere gli stati di quest’area come paesi ancora lontani ed inferiori rispetto al nostro livello di benessere economico ed ancora molto arretrati. E invece la loro veloce crescita economica, ancor più se confrontata con il continuo arretramento di un’Italia che non cresce, ci mette dinnanzi alla cruda realtà: il nostro standard di vita sarà presto raggiunto e superato da questi paesi.

Paesi-est-europa-crescita-economica

Per fare un quadro della situazione alla quale stiamo assistendo, è sufficiente osservare come paesi come paesi dell’ Est Europa quali la Polonia o la Lettonia che avevano, all’ingresso nell’UE, un Pil pro capite –in percentuale rispetto alla media UE a 28- pari, rispettivamente, al 51,2% e 48,3%, nel 2016 sono arrivati al 71,6% e 65,3%.
Ma cos’ha consentito l’inizio del trend di crescita del Gruppo CESEE?
Prima del 2000, ovviamente, molti Paesi appartenenti a questo Gruppo hanno vissuto lo shock causato dal crollo dell’Unione Sovietica e, di conseguenza, dall’apertura al mercato.
Nel periodo che stiamo analizzando, invece, secondo gli autori di questo studio, ad incidere principalmente è stata la produttività totale dei fattori (“TFP”).

Paesi-est-europa-crescita-economica

Notiamo che i Paesi con il migliore trend in termini di convergenza delle condizioni economiche si sono caratterizzati per:

  • Miglioramento della qualità delle istituzioni (con effetti positivi determinati dall’ingresso nell’Unione europea);
  • Riallocazione della forza lavoro dall’agricoltura ed altri settori a basso valore aggiunto ad altri settori maggiormente produttivi;
  • Maggiore competitività e crescita delle esportazioni;
  • Favorevoli condizioni demografiche;
  • Crescita del capitale umano e investimenti.

I risultati raggiunti dai paesi dell’ Est Europa dimostrano che la riduzione dei divari è possibile, nonostante le condizioni di partenza ed i dati macroeconomici di questi paesi possano apparire scoraggianti.
Analizzando in dettaglio e considerando la dimensione regionale vediamo che alcune regioni del Gruppo CESEE stanno avendo risultati migliori rispetto ad alcune regioni italiane o spagnole. Ma anche il Gruppo deve fare i conti, al proprio interno, con situazioni di ampio divario in termini di sviluppo.

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Ad esempio tra il Pil per abitante (dati 2015) della più ricca regione polacca e la più povera vi è una differenza di 18 mila euro e il risultato è simile con l’Ungheria (17.900 euro). IL gap è poi ancor più alto se analizziamo economie più mature, come Slovacchia (38.800 euro) e Repubblica Ceca (32.600 euro).
Come noto, il problema dei divari regionali interessa anche l’Italia ed altre economie avanzate. Ecco perché analizzare le differenze di performance all’interno degli Stati Membri e comprenderne le ragioni ed i possibili rimedi sarà sempre più importante per il processo europeo di convergenza a livello nazionale.

I quattro di Visegrad continuano la loro crescita in Europa

I quattro di Visegrad continuano la loro crescita in Europa

I quattro di Visegrad continuano la loro crescita e si fanno largo in Europa
Le economie dell’est crescono e hanno sempre più peso negli scambi con la Germania

Europa dell’ovest, solida, produttiva, moderna e al passo con i tempi, ed Europa dell’est, arretrata, penalizzata e impoverita dal regime comunista. E considerata solo un peso per l’Europa.
Ma è giunto il momento di rivedere questi luoghi comuni. Perché la situazione, a partire dal 2017, sembra essere diversa se non addirittura invertita.
Grazie alle riforme economiche, al basso costo del lavoro (che ha permesso e continua a permettere alle aziende dell’UE di esternalizzare la produzione e, conseguentemente, produrre vantaggi diretti sull’economia e sul benessere sociale dei paesi dell’est), i paesi dell’ex Unione Sovietica, in particolare i 4 del Gruppo di Visegrad: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, sono ormai sulla strada dello sviluppo e della crescita, crescita che in Europa non raggiunge risultati ad essi paragonabili.

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Secondo le stime della Commissione Europea, la Polonia avrà una crescita del PIL del 3,8% nel 2018, così come la Slovacchia, mentre per l’Ungheria la crescita attesa è del 3,6% e per la Repubblica Ceca del 3%. Uno sviluppo al quale queste economie ci hanno ormai abituato e quindi che non sorprende neanche più di tanto, soprattutto se consideriamo tutte le azioni di sviluppo intraprese dall’Europa e gli incentivi allo sviluppo economico varate in questi anni, che hanno consentito anche un aumento esponenziale del potere di acquisto delle famiglie, tanto che i consumi hanno oggi superato i livelli pre-crisi.

L’importanza dello sviluppo di questi paesi è, inoltre, intimamente legata al rapporto di reciproca dipendenza tra i quattro di Visegrad e la Germania. Proprio il paese centrale dell’eurozona è quello che più di tutti deve la crescita della propria economia a questi quattro importanti player est-Europei, che hanno oggi un peso non indifferente nei confronti dell’economia tedesca. Nel complesso, i 4 di Visegrad valgono per la Germania 2.556 miliardi di euro: una volta e mezza Francia, Stati Uniti e Cina. I tempi sono cambiati e l’economia europea sembra, dopo molto tempo, sorridere ai paesi dell’est. È forse l’inizio di un nuovo capitolo nello sviluppo e nella crescita economica della “vecchia Europa”?

Perchè conviene aprire una attività in Bulgaria

Perchè conviene aprire una attività in Bulgaria

Perchè conviene aprire una attività in Bulgaria

Aprire una attività in Bulgaria, o anche delocalizzare in tutto o in parte le attività di una azienda è sicuramente molto vantaggioso… basti pensare che, pur essendo la Bulgaria un paese europeo, si paga il

10% di tasse sull’utile societario (flat tax)…!

(10% sugli UTILI DI IMPRESA e 10% sugli STIPENDI e sui REDDITI DI PERSONE FISICHE).

I costi di gestione societaria, inoltre, sono tra i più bassi di tutta Europa!

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Schema sintetico dei vantaggi più rilevanti:

In Italia In Bulgaria
Regime fiscale 50% 10%
Costo manodopera 25.000 euro/anno 7.000 euro/anno
(il più competitivo in UE)
Costo energia 30% del costo medio europeo
40% in meno rispetto all’Italia
(il più basso costo in Europa)
Stabilità e Sicurezza Stabilità macroeconomica
Il 2° più basso debito pubb. in Europa
Tasso di cambio fisso EUR/BGN:
1 EURO = 1,95583 LEV
Popolazione Paesi Confinanti In Italia:
142 milioni
in Bulgaria:
125 milioni
Posizione strategica: Bulgaria:
Posizione centrale nei Balcani,
attraversata dalle principali vie di
collegamento tra Asia e Russia
Facile accesso da tutta l’Europa

In sintesi:
Produrre in Bulgaria può costare il 30% circa rispetto all’Italia!
I costi di produzione sono paragonabili a quelli della Cina!
Notevole convenienza nel produrre prodotti a basso contenuto tecnologico, come scarpe e abbigliamento, mobili, carpenteria, serramenti, mobili, ecc.
Prodotti e servizi IT / ICT – Sviluppo Software, Servizi di assistenza telefonica tramite Call Center.


PREMESSA

Ci teniamo innanzitutto a sottolineare che: il nostro approccio nei confronti dei nostri Clienti è diverso da quello dei nostri competitor.
Il nostro punto centrale non è il numero dei clienti che abbiamo ed il guadagno che ne traiamo, ma è il

” RAPPORTO CON IL CLIENTE “

Per seguire un Cliente con cura è necessario avere tempo a disposizione, da potergli dedicare.
E’ per questo che abbiamo deciso di scegliere un numero selezionato di Clienti, così da poterli seguire, aiutandoli a crescere ed a sviluppare il loro business, nel modo migliore.

Questo ci obbliga, data la sempre maggiore richiesta che riceviamo ormai da diversi anni, ad attuare una forte selezione.
Questa è la nostra carta vincente, il nostro valore aggiunto: l’attenzione e la qualità dei servizi che offriamo ai nostri Clienti.

Quali sono i requisiti di selezione dei nostri Clienti:

  • L’imprenditore deve essere realmente capace di fare il lavoro per il quale intende aprire l’attività in Bulgaria e deve avere una esperienza lavorativa documentata e dimostrabile.
  • L’imprenditore inoltre deve avere un background da imprenditore, quindi saper gestire un’azienda, a meno chè non sia una persona che si propone di aprire una start-up (in questo caso chiaramente non valutiamo la sua formazione pregressa e la sua capacità nel gestire un’impresa).
  • L’imprenditore deve avere sufficienti risorse finanziarie per poter aprire ed avviare la sua attività.
  • L’imprenditore deve avere un preciso progetto imprenditoriale e, possibilmente, un business plan: cioè deve sapere quale fatturato minimo deve conseguire per ottenere il pareggio (break even) e quale fatturato ha in obiettivo di poter raggiungere tramite la sua attività per ottenere una congrua remunerazione del suo impegno e dei fattori produttivi impiegati.Nella realizzazione di un business plan possiamo naturalmente fornire un adeguato supporto derivante dalla nostra esperienza, maturata in ambito imprenditoriale internazionale in generale, ed in particolare in Bulgaria e nell’area dei Balcani.

SIAMO GLI UNICI CHE POTETE INCONTRARE SIA IN ITALIA CHE A SOFIA, IN BULGARIA…!!!

Nord Italia – Bologna

Centro e Sud Italia – Roma


PRATICHE PER

APERTURA SRL IN BULGARIA CHIAVI IN MANO…!

APERTURA SRL UNIPERSONALE UNIPERSONALE O CON PIU’ SOCI


NB: Il Servizio include le necessarie consulenze iniziali per verificare la fattibilità dell’esternalizzazione dell’attività e i vari aspetti dell’operatività aziendale.
Non sono incluse pratiche relative alla richiesta di licenze, permessi, autorizzazioni
per lo svolgimento di attività particolari, ecc.


FORNIAMO SUPPORTO PER L’ACQUISTO DI SRL GIA’ COSTITUITE ED AVVIATE


SPESE DI GESTIONE:

SERVIZI DI CONTABILITA’ E DOMICILIAZIONE: DA CONCORDARE IN FUNZIONE DELL’OPERATIVITA’ AZIENDALE


Aprire una attività in Bulgaria può essere una soluzione ai molti problemi che gli imprenditori hanno oggi in Italia. Perché la Bulgaria?

  • La Bulgaria è lo stato dell’Unione Europea con la pressione fiscale più bassa, solo il 10% sia sull’utile della società che sul reddito di persona fisica, indipendentemente dal reddito dichiarato.
  • Aprire una società in Bulgaria è possibile anche avendo la residenza in un altro Stato, come ad es. l’Italia.
  • Vi è la possibilità di domiciliazione aziendale.
  • Il costo della mano d’opera, cioè degli stipendi per il personale, è il più basso di tutta la CE.
  • Potrete tranquillamente aprire c/c bancari e avere l’operatività online tramite l’home banking e carte di credito/debito, quindi potrete facilmente gestire il conto corrente dovunque sarete.
  • Potrete intestare alla vostra società bulgara auto, furgoni e mezzi da lavoro legalmente, utilizzabili ovunque e con costi assicurativi che variano dai 100 ai 200 euro (in base alla cilindrata del veicolo).
  • … vi servono altre motivazioni??? Le abbiamo… Chiedete e ve le daremo…!!!

E-mail : pumaserviceseu@gmail.com Cell./Mob.: +39 333.2693759



(Eventuali consulenze specifiche in materia amministrativa e fiscale per l’Italia e la Bulgaria saranno quotate su richiesta del Cliente.)

Ci teniamo a sottolineare che, a differenza di quasi tutti i nostri concorrenti, le nostre società PUMA ed MGS Enterprise forniscono servizi di consulenza sia in Italia che in Bulgaria: in entrambi i paesi possiamo organizzare incontri preliminari per una prima fase conoscitiva, utile per conoscerci reciprocamente e per illustrarvi i vantaggi e le opportunità per consentirvi di sviluppare il vostro business.
Questo aspetto rappresenta il vero valore aggiunto di PUMA ed MGS Enterprise rispetto a tutti i nostri competitor: siamo l’unica vera realtà realmente presente ed operante sia in Italia che in Bulgaria e abbiamo a disposizione i più qualificati professionisti e consulenti.

 

I vantaggi della Bulgaria:

Vantaggi fiscali – imposte fiscali:

– sul reddito delle persone fisiche: 10% (flat tax indipendente dall’ammontare, non ci sono scaglioni come in Italia…!);

– sull’ utile di impresa: 10%.
Come intuibile si tratta del livello di imposizione fiscale più basso di tutto il continente europeo (paradisi fiscali a parte).

Costi e burocrazia contenuti
Ad esempio, per aprire una SRL in Bulgaria sono sufficienti:

Capitale Sociale minimo: a partire da 1 euro (consigliamo almeno 1.000 leva, cioè circa 500 euro);

Adempimenti: a partire da 6 giorni lavorativi; l’atto costitutivo può essere fatto in 2 o più lingue, con autentica notarile;

Professionisti: Avvocato, notaio e commercialista, tutti trilingue (italiano, inglese e bulgaro); PUMA ed MGS Enterprise mettono inoltre a disposizione personale qualificato che può svolgere la funzione di traduttore, in grado di seguirvi passo passo per tutte le vostre esigenze.


Ulteriori vantaggi

Presenza di Zone franche per le importazioni (in cui non si applicano dazi doganali ed IVA sulle merci, materie prime e semilavorati extre UE

Presenza di Zone a tassazione ulteriormente agevolata per le aree depresse.


Affidatevi a noi per i Servizi di consulenza per apertura azienda o società (Srl) in Bulgaria

PUMA ed MGS Enterprise dispongono di una Sede multiservizi al centro di Sofia, capitale della Bulgaria.
Disponiamo inoltre di collaboratori, professionisti e consulenti qualificati, sia in Italia che in Bulgaria, per poter soddisfare ogni tipo di esigenza.
I professionisti dei quali ci avvaliamo in Bulgaria, fra cui avvocato e commercialista, sono di lingua italiana ed inglese.

 

La Consulenza è finalizzata alla apertura di una EOOD/OOD Bulgara (ovvero tipo Srl italiana, con socio unico o con più soci, persone fisiche e/o giuridiche) comprensiva di adempimenti fiscali, comunicazioni obbligatorie ed apertura di conto corrente, oltre che di una missione esplorativa.

Pratiche di apertura azienda o società (SRL) a Sofia – Bulgaria

Il nostro Servizio comprende:

  • Redazione Statuto società a responsabilità limitata bulgara in doppia lingua (italiano e bulgaro);
  • Redazione Contratto di gestione e amministrazione nei confronti dell’amministratore in doppia lingua (italiano e bulgaro);
  • Ricerca Istituto bancario idoneo e apertura conto bancario operativo della società;
  • Assistenza al versamento capitale sociale;
  • Presentazione richiesta per omologa / Iscrizione della società al registro delle imprese bulgaro;
  • Consulenza specializzata in italiano, inglese e bulgaro per tutti gli adempimenti necessari.

 

Oggi molte PMI italiane si trovano di fronte a difficoltà praticamente insormontabili.

Per questo molti decidono di aprire una società in Paesi europei che offrono importanti vantaggi consistenti in una tassazione accettabile, burocrazia contenuta e bassi costi di gestione ed operativi.

Aprire-azienda-o-società-in-bulgaria

 

I problemi che gli imprenditori in Italia devono affrontare quotidianamente sono quelli che ormai ben conosciamo, cioè:
  • alto costo del lavoro
  • alto costo degli oneri assistenziali e previdenziali e degli oneri assicurativi
  • pressione fiscale alle stelle
  • inefficienza di ogni tipo di servizio pubblico
  • burocrazia e adempimenti da paese del terzo mondo!!!

 

Affrontare questi problemi significa, per un imprenditore, dover scalare una montagna insidiosa e, a volte, insormontabile.
Detto in soldoni, una sfida già persa in partenza!

Ma una soluzione interessante ci viene offerta dalla possibilità di decentrare funzioni operative oppure addirittura l’intera struttura produttiva in un altro paese, pur rimanendo sempre all’interno dell’Unione Europea.
E’ sufficiente che l’azienda disponga della possibilità di svolgere altrove anche solo qualche singola funzione, come ad esempio la produzione, la logistica o l’attività amministrativa o di segreteria. Naturalmente il maggior vantaggio si ha nel caso di outsourcing o di trasferimento della produzione per imprese di tipo industriale e, anche se le dimensioni sono quelle di una PMI, l’opportunità diventa senz’altro economicamente molto vantaggiosa.
Questo porta indubbiamente a vantaggi notevoli, laddove è possibile trasferire altrove, in parte o completamente, la propria attività.

Le situazioni possono essere diverse e vanno sicuramente approfondite con il supporto di consulenti professionali.
A seconda dei casi possiamo parlare di strategie di esternalizzazione, outsourcing, decentramento produttivo o trasferimento di azienda vero e proprio.
Innanzitutto è necessario considerare quali funzioni possiamo esternalizzare o trasferire in outsourcing. Per questo è necessario valutare tutti i processi produttivi e le funzioni necessarie al buon funzionamento dell’attività aziendale.

Durante i numerosi viaggi esplorativi che il nostro Staff ha svolto accompagnando i clienti sia nella UE che al di fuori, abbiamo potuto verificare di persona che la Bulgaria è una realtà di sicuro interesse per l’esternalizzazione di un’attività.
Un vantaggio non da poco è costituito dal fatto che la Bulgaria si trova a sole 2 ore di aereo dall’Italia, ben inserita al centro dell’area della penisola dei Balcani e, come già anticipato, all’interno della UE.
Ecco un elenco sintetico dei benefici ai quali andreste incontro decentrando, in tutto o in parte, la vostra attività in Bulgaria.

Perché investire in Bulgaria

LLa Bulgaria, importante crocevia tra l’Europa orientale e la Russia, possiede un’economia liberale aperta agli investitori stranieri e presenta una buona stabilità interna, sia a livello macroeconomico che politico.
I progetti di potenziamento delle infrastrutture in corso renderanno in breve tempo il Paese più moderno, consentendo collegamenti con ogni area dello stesso.
Il regime di cambio fisso con l’euro (1 EURO = 1,95583 BGN) ha permesso di non avere più oscillazioni con i cambi delle valute europee.
Il Paese ha inoltre un livello di debito pubblico particolarmente contenuto.

Protezione degli investimenti esteri

Agli investimenti stranieri sono inoltre accordate particolari agevolazioni: protezione dall’esproprio o nazionalizzazione (se non per motivi di interesse nazionale e previo adeguato risarcimento), possibilità di trasferire liberamente e ovunque profitti e capitali.
Inoltre, agli investimenti esteri registrati precedentemente all’introduzione di eventuali restrizioni non si applicheranno le suddette restrizioni per un periodo di dieci anni dal momento dell’entrata in vigore delle restrizioni.


Riportiamo di seguito un interessante articolo che sintetizza ed approfondisce alcuni aspetti e ben rappresenta la situazione attuale.

APRIRE ATTIVITA’ IN BULGARIA

Per aprire una azienda o una società in Bulgaria superato un adempimento iniziale (consistente in una verifica ad opera della banca presso cui si verserà il capitale sociale), è sufficiente una settimana. Entro altri 15 giorni, normalmente, si riceve la registrazione al Registro Imprese (la Camera di Commercio bulgara) ed il VIES (la Partita IVA internazionale europea).

1. Come si registra una società in Bulgaria? Uno straniero è in grado di farlo da solo?

Dopo aver raccolto i documenti richiesti (elencati nel regolamento n.1 del Registro delle Imprese), i cui esemplari sono stati pubblicati online sul sito del Registro, coloro che desiderano aprire una società hanno due opzioni. La prima è di presentarli in loco presso l’agenzia, la seconda è presentarli online attraverso una firma elettronica. Chiunque parli la lingua bulgara o abbia un interprete, può facilmente effettuare la registrazione da solo.
Con l’entrata della Bulgaria nella UE la lingua bulgara è stata introdotta come lingua ufficiale dell’Unione, in modo che l’amministrazione non abbia l’obbligo di mantenere la versione bilingue nei propri siti. In questo senso, uno straniero che non abbia nessuno che lo accompagni e che non parli la lingua, difficilmente può affrontare da solo la registrazione della società.

E’ comunque possibile contattare con facilità un intermediario che sarà in grado di svolgere la pratica e di guidare l’imprenditore negli adempimenti necessari per aprire una attività in Bulgaria.

2. Quanto tempo ci vuole per l’intero processo di registrazione?

Il periodo previsto dalla legge è di 14 giorni (2 settimane). Ma in pratica la registrazione di una società, che si tratti di una ditta individuale (ET), di una SRL (EOOD/OOD) o di una società per azioni (AD), è di circa 5-8 giorni lavorativi dal momento in cui l’intera pratica dei documenti necessari viene consegnata. Il richiedente può monitorare personalmente sul sito del Registro delle Imprese (nella sezione “Справки” -verifiche-) lo stato della pratica e nel momento in cui si verifica che i propri dati sono stati pubblicati, può venire personalmente e ricevere la conferma della registrazione.

3. Solo un anno fa, per registrare un’azienda in Bulgaria, erano necessari 35 giorni lavorativi. Come sono stati sveltiti i tempi oggi?

Nel frattempo è stata fatta un’attenta analisi del lavoro dei dipendenti nelle varie fasi e si è scoperto che c’erano funzionari che esaminavano una domanda al giorno. Si tratta di dipendenti ben pagati e, per l’amministrazione bulgara, era inaccettabile questo livello di produttività.
Così è stata introdotta una normativa giornaliera, in origine destinata alle procedure di emergenza, applicata fino a raggiungere, oggi, la scadenza dei 14 giorni necessari per una normale pratica di registrazione. La normativa dipende dal tipo di richiesta, a seconda se si elabori una richiesta per una ET o per una AD.

4. Qualche tempo fa è stato annunciato che potrebbero esserci alcune riduzioni delle tariffe. Qual è la situazione attuale?

La riduzione delle tariffe per ora è solo sui servizi online. Lì sono del 50% inferiori rispetto alla registrazione di una società allo sportello. Ma si è attualmente in attesa della delibera del Gruppo di Lavoro del Ministero della Giustizia, in cui saranno designate eventuali riduzione delle tariffe.

5. La registrazione per via elettronica delle aziende funziona? E qual è la proporzione con il numero di quelle che si registrano direttamente allo sportello?

L’interesse c’è ed è in costante aumento. Per incentivarlo ulteriormente è stato ulteriormente ridotto il prezzo per la presentazione online dei documenti (del 50%) rispetto a quello allo sportello, al posto dell’allora 30%. Se nel 2008 la quota delle registrazioni on-line è stata solo il 14%, nel 2011 esse sono state il 39%, il numero è quasi triplicato.

6. Il numero di imprese italiane in Bulgaria è in aumento?

Secondo i rilevamenti statistici al 31.12.2013 sono presenti sul territorio bulgaro oltre 1.000 imprese italiane.
Prendendo come monitoraggio il periodo dal 01.01.2011 al 03.11.2011 si sono registrate un totale di 460 aziende, di cui 278 nuove. 9 sono state le chiuse rilevate.
Questo dimostra chiaramente che nel solo anno 2011 (nei primi 11 mesi), si sono registrate più aziende rispetto al totale del 2009 e 2010.
Il trend dell’ apertura di società in Bulgaria da parte di imprenditori italiani è, tutt’ora, in continua crescita.

E con la profonda crisi economica e l’insostenibile pressione fiscale che si trova ad affrontare chi opera in Italia stiamo assistendo ad un trend di trasferimenti di aziende e società in Bulgaria sempre crescente.


Per una consulenza gratuita sull’ apertura di una società in Bulgaria inviateci una Mail o scriveteci tramite il modulo di richiesta che trovate sul lato destro di questa pagina, un nostro Responsabile Vi contatterà appena possibile per illustrarvi i nostri Servizi per la Bulgaria.

Massimiliano Purinan
MGS Enterprise

 


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Bulgaria: crescita del 3,4% del PIL nel primo trimestre del 2017

Bulgaria: crescita del 3,4% del PIL nel primo trimestre del 2017

L’economia bulgara registra una nuova crescita del 3,4% nel primo trimestre secondo l’Istituto Nazionale di Statistica.

Bulgaria-crescita-pil-primo-trimestre-2017Motore principale della crescita sono i consumi finali (+4,1% nel primo trimestre del 2017 su base annua) e soprattutto quelli delle famiglie. Secondo gli esperti, uno dei motivi è l’alta concorrenza tra i datori di lavoro per ottenere la forza di lavoro più qualificata che traina l’aumento degli stipendi (+9,1% nel primo trimestre) e di conseguenza – anche i consumi.

Altri fattori di crescita sono i bassi interessi sui depositi e sui crediti e l’inflazione. In aumento anche l’export (+14,8% nel primo trimestre), soprattutto quello verso i paesi extra UE, che però rimane insufficiente a compensare l’aumento delle importazioni (+21%). In calo gli investimenti (-5,4% nel primo trimestre su base annua) attribuibile alla situazione politica incerta e alla mancanza di progetti europei in corso.

22.05.2017 – Sofia

Sistema Fiscale in Bulgaria – come pagare tasse al 10% (flat tax)

Sistema Fiscale in Bulgaria – come pagare tasse al 10% (flat tax)

I vantaggi del Sistema fiscale della Bulgaria

Non è una leggenda, è tutto vero, anche se a noi italiani la cosa può sembrare un sogno: in Bulgaria le tasse sono al 10%, sia sui redditi di persona fisica (salari e stipendi) che sugli utili societari (flat tax).

La Bulgaria è entrata nell’Unione Europea nel 2007 e da allora si sono succedute diverse modifiche e variazioni al suo sistema fiscale.
La normativa che disciplina il reddito delle persone fisiche, l’imposta sul reddito delle persone giuridiche e sul valore aggiunto risale in prevalenza al 2007. La strategia del governo bulgaro era mirata al miglioramento del sistema di riscossione delle imposte ed alla lotta all’evasione fiscale.

Sistema-fiscale-Bulgaria-tasse-redditi-persone-fisiche-societa-10%-flat-tax

La legge di bilancio della Bulgaria è stata modificata nell’anno 2011 con l’obiettivo di mantenere il disavanzo al di sotto del 2% limitando la spesa pubblica al 40% del Pil a partire dal 2012.
Le imposte sul reddito conseguito, sia per la persona fisica che per le persone giuridiche, è al 10% (flat tax), tra le più basse fra gli appartenenti agli stati membri della UE.

Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico

Tassazione delle persone fisiche in Bulgaria
Income Taxes on Natural Persons Act è la cosidetta “imposta sulle persone fisiche” e prevede una flat tax unica del 10% che ha sostituito le vecchie aliquote progressive dell’imposta sul reddito (20%, 22% e 24%). L’imposta si applica su tutti i redditi delle persone fisiche per i residenti in Bulgaria e sui redditi prodotti sul territorio per i non residenti.
Secondo la normativa bulgara è considerato residente chi:

– ha domicilio permanente sul territorio nazionale;
– è presente sul territorio più di 183 giorni in un anno;
– è inviato all’estero per conto di entità residenti;
– ha i propri interessi vitali nel territorio.

Sono considerati redditi oggetto di tassazione bulgara:
– i redditi derivanti da attività economica all’interno del territorio nazionale;
– i redditi provenienti da attività di lavoro o prestazioni di servizi effettuate nel territorio nazionale;
– i dividendi e le plusvalenze per la liquidazione di quote di partecipazione in società residenti;
– i redditi provenienti dal trasferimento di ditte individuali residenti;
– qualsiasi remunerazione per attività svolte nel paese da sportivi, scienziati, artisti o figure pubbliche anche se pagati per mezzo di intermediari;
– tutti gli altri redditi previsti dalla legge.

Sono esentati dall’imposta del 10% i redditi:
– redditi provenienti dalla vendita di appartamenti residenziali e autovetture, che rispettino i requisiti di legge;
– utili derivanti dalla vendita di titoli;
– interessi ricevuti da persone fisiche sui depositi in banche commerciali residenti;
– sussidi per i figli pagati dallo Stato;
– borse di studio;
– premi di lotterie e altri giochi;
– premi pagati dallo Stato per attività culturali;
– profitti per la vendita di beni ricevuti in eredità o donazione;
– vestiti da lavoro o uniformi ceduti gratuitamente dal datore di lavoro ai propri dipendenti;
– titoli di viaggio per il luogo di lavoro offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti.

Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico

Dal reddito sono deducibili i contributi previdenziali, gli interessi per i mutui e altre spese specifiche indicate dalla legge. In genere è prevista un’aliquota fissa del 10% applicata anche a royalties, interessi e plusvalenze mentre per i dividenti e liquidazione delle quote di possesso in società residenti l‘aliquota è del 5%. Per le imprese individuali che calcolano il reddito secondo le norme dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche l’aliquota è del 15%.

La tassazione delle persone giuridiche in Bulgaria
Anche l’imposta sulle persone giuridiche è regolamentata dal “Corporate Income Tax Act” entrato in vigore il 1 gennaio 2007.
L’imposta è dovuta da tutte le società ed altri enti (per le loro attività commerciali) residenti in Bulgaria per i redditi ovunque prodotti e dalle stabili organizzazioni di società non residenti per i redditi prodotti nel paese. Sono previste esenzioni per coloro che realizzano particolari investimenti in alcune aree depresse individuate dalla legge. In tale caso l’imposta non versata deve essere obbligatoriamente reinvestita nell’attività stessa e gli asset acquisiti sono soggetti a certi limiti sia qualitativi (ad esempio solo una certa percentuale può essere costituita da intangibles) e di durata minima di possesso.
Il reddito imponibile viene calcolato a partire dal dato di bilancio corretto secondo le normative fiscali. Tra le principali variazioni da effettuare ci sono:- spese non inerenti o non debitamente documentate;
– interessi eccedenti i limiti indicati dalle regole di thin capitalization (il limite è dato da un rapporto tra debiti e patrimonio netto pari a 3);
– ammortamenti che, ai fini fiscali, devono essere effettuati secondo quanto regolato da apposite tabelle;
– i dividendi ricevuti da società residenti nel paese o in altri paesi della UE.

Le perdite possono essere riportate in avanti agli esercizi successivi per un periodo di massimo 5 anni. L’aliquota da applicare al reddito imponibile è del 10%. Solo per particolari attività quali per esempio assicurazioni e gioco di azzardo è prevista un’aliquota diversa. E’ prevista una ritenuta del 10% per il pagamento a entità non residenti di interessi, royalties, servizi, capital gains e altri redditi. Tale ritenuta è ridotta al 5% per il pagamento di interessi e royalties a società consociate residenti nella UE e dei dividendi per coloro che sono residenti fuori dall’Ue (non si opera, invece, alcuna ritenuta per i dividendi a società residenti nell’Unione europea).

Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico

L’imposta sul valore aggiunto in Bulgaria
Il regime Iva in vigore in Bulgaria è basata sulla direttiva europea 2006/112/CE. L’aliquota standard è del 20% mentre per i servizi alberghieri è prevista un’aliquota speciale del 9%.

L’imposta si applica su tutte le transazioni di beni e servizi interni al Paese, sugli acquisti intra-Ue e sulle importazioni. Le cessioni intracomunitarie e le esportazioni, il trasporto internazionale di merci e passeggeri e specifiche transazioni internazionali non sono imponibili ma danno diritto alla detrazione dell’iva pagata all’acquisto.
Sono invece esenti e quindi non permettono la detrazione dell’Iva alla fonte le transazioni o locazioni di terreni, la cessione di fabbricati non nuovi, le locazioni di fabbricati all’uso residenziale, i servizi finanziari ed assicurativi, certi servizi sanitari, educativi, religiosi e culturali.
Imposte sugli Immobili
Gli immobili sono tassati con un’aliquota che varia dal 0,15% al 0,30 del loro valore a seconda della localizzazione e della destinazione d’uso (residenziale, commerciale ecc.).
Il valore degli affitti ricevuti su una proprietà immobiliare rientra nel reddito tassabile del proprietario per un importo pari all’80% del totale. Qualora il proprietario dell’immobile sia non residente, invece, è prevista una ritenuta del 15% sull’importo pagato.

Accise in Bulgaria
Sono dovute le accise sulla produzione o sull’importazione nel territorio nazionale di :

– prodotti alcolici;
– derivati del tabacco;
– prodotti energetici ed elettricità;
– automobili;
– caffè e derivati.

Dichiarazioni, obblighi strumentali e versamenti in Bulgaria
Sono tenuti all’obbligo di registrazione per l’applicazione dell’Iva tutte quelle attività che hanno prodotto nell’anno precedente ricavi superiori ai 50mila lev o effettuato acquisti intracomunitari superiori a 20mila lev.

La dichiarazione dei redditi delle persone fisiche va presentata entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. I lavoratori dipendenti subiscono la ritenuta dell’imposta alla fonte direttamente dal loro datore di lavoro, per questo, in mancanza di altri redditi possono anche non presentare la dichiarazione annuale.
Le società devono presentare la dichiarazione dei redditi e pagare le relative imposte entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. Qualora una società abbia ottenuto degli utili in un anno, l’anno successivo dovrà versare degli acconti mensili per un valore totale pari all’imposta dovuta nell’anno precedente. Per le società di nuova costituzione tali acconti saranno trimestrali e il loro valore dovrà essere concordato con l’Amministrazione fiscale.

Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico

La Bulgaria lavorerà per attrarre maggiormente gli investitori italiani

La Bulgaria lavorerà per attrarre maggiormente gli investitori italiani

Lavoreremo per rafforzare e sviluppare le relazioni commerciali ed economiche tra Bulgaria e Italia e per attrarre investitori italiani.
“E’ questo l’obiettivo che ci siamo posti”, riferisce il ministro dell’Economia bulgaro, Emil Karanikolov in un incontro con l’ambasciatore italiano in Bulgaria, Stefano Baldi. Il ministro Karanikolov ha sottolineato che l’Italia è tradizionalmente uno dei partner strategici ed uno fra i paesi maggiormente apprezzati dalla Bulgaria.

Sempre-piu-imprenditori-italiani-in-BulgariaIl ministro dell’Economia ritiene che l’eventuale partecipazione di imprese italiane a progetti infrastrutturali in questo paese contribuirebbe allo sviluppo delle relazioni commerciali ed economiche con l’Italia. Secondo quanto riferisce l’ambasciatore Baldi, gli imprenditori italiani hanno una forte presenza in Bulgaria, con oltre 6.000 aziende italiane o joint venture operanti nel paese che forniscono circa 50.000 posti di lavoro.

Cos’è l’iscrizione al VIES

Il VIES (VAT Information Exchange System) è un sistema di scambio di informazioni tra paesi membri della Comunità Europea al fine di consentire un flusso di dati attraverso le frontiere interne; è un sistema informatizzato che consente alle aziende di ottenere rapidamente la conferma delle partite IVA dei propri clienti e alle amministrazioni di controllare il flusso degli scambi intracomunitari rilevando eventuali irregolarità.

Il VIES rappresenta un’ottima opportunità: acquistando beni e servizi da altri paesi UE consente di non pagare l’IVA (in realtà si applica l’IVA a zero!).

Con il nuovo sistema IVA le cessioni intracomunitarie di beni sono esenti da IVA nello Stato cui appartiene il cedente (venditore) che ceda beni o servizi ad un soggetto passivo IVA in altro Stato membro, che pagherà l’IVA al momento dell’arrivo. Le cessioni intracomunitarie, pertanto, potranno avvenire solo tra soggetti che abbiano una regolare partita IVA in uno qualsiasi degli Stati membri. Qualsiasi soggetto passivo che effettua tali operazioni deve quindi essere in grado di controllare rapidamente e facilmente che i loro clienti in un altro Stato membro siano soggetti passivi e siano in possesso di un valido numero di identificazione IVA.

Il nostro Staff amministrativo procede all’iscrizione delle società bulgara del cliente nel registro VIES gestendo inoltre ogni pratica successiva ad una prestazione intracomunitaria (antiriciclaggio, INTRASTAT, etc, etc).

Bulgaria, in 10 anni aziende italiane cresciute del 300% con le tasse al 10%

I numeri sono chiari: in 10 anni la presenza di aziende italiane in Bulgaria è cresciuta del 300%, grazie ad una politica fiscale che agevola chi investe. Infatti le tasse sono al 10% (flat tax).

300%: questa la crescita del numero delle aziende italiane registrata negli ultimi 10 anni in Bulgaria.
Una recente indagine Coface Bulgaria ha certificato che le aziende a partecipazione italiana nel paese dell’Europa centro-orientale oggi ammontano a 7.916 e danno lavoro a più di 52 mila occupati.

Tra i motivi della scelta del mercato bulgaro – ovviamente- le imposte basse, il sostegno per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale e la presenza della rete istituzionale italiana.

Il che dovrebbe quanto meno far riflettere i nostri governanti. A diffondere il dato è l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) che evidenza come nonostante il grande interesse, mancano i grandi progetti per la situazione politica incerta. I primi tre più grandi investitori italiani in Bulgaria sono: Unicredit, Miroglio (settore tessile) e Marvex più Italcementi (produzione di cemento).

PS: Fosse questa la ricetta per far uscire l’Italia dalla crisi? A buon intenditor…!